La collaborazione fra il Centro Territoriale per il Volontariato di Vercelli e il giornale Notizia Oggi, ha l’intento di raccontare, a cadenza mensile e con taglio monografico, le storie legate al mondo del volontariato e del non profit. La pagina richiama già dal titolo il momento di una piacevole “chiacchierata” in cui parlare di varie tematiche, con molteplici punti di vista e adeguati approfondimenti.
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L’uscita di Aprile è stata dedicata anche alla nostra associazione. Per comodità di lettura riportiamo la trascrizione del testo che vedete nell’immagine.
VERCELLI (psg) «Se qualcuno ha fame non regalargli un pesce ma insegnagli a pescare». Questo arcinoto proverbio cinese viene citato spesso, e qualche volta a sproposito, ma è perfetto per descrivere l’at – tività dell’associazione “Il Vercellese verso Santa Cruz”. La presidente Germana Vercellino ne riassume la storia è l’attività. «Santa Cruz – spiega – è un comprensorio di Capo Verde, Africa Occidentale, situata sull’isola di Santiago. Un paradiso per i turisti ed in effetti ci ero stata come tale, accorgendomi che l’economia turistica era in mano a operatori occidentali e i locali avevano un ruolo marginale. Da qui è nato il desiderio di far crescere questa comunità, con progetti che fossero in grado di portare iniziative di lavoro, promozione sociale e sviluppo. Per questo nel 2007-2008 sono iniziati i primi contatti e poi nel 2009 si è costituita la nostra associazione. Dato che all’epoca io insegnavo all’Istituto Alberghiero “Ronco” di Trino, uno dei primi progetti che pensammo con il dirigente scolastico Giuseppe Ferraro fu proprio di realizzare a Santa Cruz una scuola alberghiera. Ma non fu possibile perché non c’erano le condizioni. Così partimmo con più semplici corsi di cucina e di igiene degli alimenti che però hanno dato frutti, formando ad esempio cuoche per gli asili (nel 2010) e ancora dei corsi preziosi di conservazione degli alimenti per gli agricoltori, che perdevano spesso parte della produzione che non veniva subito venduta. Gli abbiamo insegnato a conservare il cibo. E da uno degli agricoltori partecipanti al corso, nel 2015, è nato il progetto principale: l’apicoltura razionale. Nell’isola ci sono tanti nidi selvatici, ma c’era l’abitudine di prelevarli, prendere il miele e poi distruggerli anche incendiandoli. Abbiamo così cominciato a proporre l’apicoltura razionale per la produzione di miele». Il progetto è partito molto lentamente prima di svilupparsi: «La cosa più difficile per avviare un alveare è tenere le api nelle arnie… Poi ogni area geografica ha le sue api, bisogna imparare a conoscerle. Poi ci sono delle problematiche ambientali collegate: una forte siccità endemica e, recentemente. l’uso sempre più frequente dei pesticidi, infatti Capo Verde è ormai nella sfera dell’espansione cinese. Queste sostanze, come noto, causano morie di api, Comunque nel 2015 due aspiranti apicoltori locali vennero in Italia per tramite nostro per un corso di 3 mesi nella zona di Mondovì, dove ci sono imprese apistiche di notevole livello di due nostri volontari. Formazione che è servita allo scopo, tanto che poi uno dei due “studenti” – ritornato a Capo Verde – ha a sua volta cominciato a formare altre persone, combattendo anche quella pratica di distruggere i nidi spontanei. L’attività è cresciuta nel tempo, siamo arrivati a 40 alveari attivi dai quali estraggono del miele che ora viene commercializzato». Grazie a “ Il Vercellese verso Santa Cruz” molte persone hanno così intrapreso un processo di crescita e le iniziative di promozione sociale continuano. «Un progetto attivo, partito nel 2022, è l’impermeabilizzazione delle cisterne per la raccolta di acqua ad uso agricolo. Avevamo notato che molte cisterne erano ormai deteriorate e così sono iniziati i lavori di sistemazione di alcune di esse. Non c’è una vera e propria rete idrica e irrigua. Per questo progetto di irrigazione, legata sempre al discorso apicoltura, abbiamo avuto per due anni di fila il sostegno della chiesa Valdese attraverso il contributo 8xmille e dal 2022 abbiamo avuto un finanziamento di circa 40.000 euro da impiegare. Le cisterne sono quasi pronte, si prevede di inaugurarle a maggio in occasione della missione cui parteciperanno la sottoscritta, l’apicoltore Carlo Ladetto e la ricercatrice, esperta di apicoltura in Paesi africani Monica Vercelli. Ci auspichiamo che a luglio, quando comincerà la stagione delle piogge, le cisterne si riempiano». Si progredisce lentamente, ma i risultati arrivano, come accennato prima. «Ottengono il miele dagli alveari, ma per ora senza la centrifugazione, bensì prelevando manualmente il prodotto, che poi mettono nei vasetti con i pezzi di favo. Sono piccole quantità ma importanti per loro e i progressi fatti sono importanti. C’è stato un buon riscontro anche da parte degli agricoltori e del Ministero dell’Agri – coltura e Ambiente di Capo Verde, che hanno capito che promuovere l’apicoltura è utile per l’impollinazione e il benessere dell’eco-sistema, particolarmente importante per loro è stata l’impollinazione delle fragole. Fra i corsi di formazione in loco ricordo anche due iniziative per le donne, fare la pasta in casa e come si possono realizzare le candele ». Effettuate anche interventi a sostegno della popolazione? «Negli anni abbiamo portato medicinali, sedie a rotelle e lettini ginecologici per l’ospedale locale, occhiali da vista preparati su prescrizione ed ovviamente il materiale apistico. Però è stato possibile inviare un solo container, oggi come oggi i costi di spedizione sono proibitivi». Fate attività anche nel nostro territorio? «Negli anni abbiamo organizzato raccolte di fondi e progetti di sensibilizzazione. Fondamentali per proseguire nella nostra attività. Uno dei progetti più recenti è l’iniziativa “Un po’ di sete”, un viaggio che abbiamo fatto sulle sponde del Po nell’anno della grande siccità, per noi, perché per la gente di Santa Cruz è invece una situazione ancora invidiabile, per loro che la “grande sete” ce l’hanno da sempre e ancor più in questi ultimi anni. Dal viaggio in bicicletta lungo la ciclovia “Ven-To” è scaturito iI volume si può richiedere alla nostra associazione e che proponiamo anche durante le nostre iniziative; lo porteremo nei prossimi giorni a Felonica e Governolo nel Mantovano, località del Po di cui si parla nel libro. Il ricavato va ovviamente tutto impiegato per i nostri progetti». Ma l’associazione si occupa di api anche qui da noi: «Sì nel senso che in passato avevamo vinto un bando della Regione Piemonte per andare nelle scuole a far vedere come funziona la società delle api, i fondi sono finiti, ma ci chiamano ancora, perché la nostra formazione è molto apprezzata » . L’invito è quello di partecipare con il sostegno e magari anche associandosi. L’Associazione promuove anche – con il supporto tecnico dell’Agenzia Koki Viaggi di Santhià – viaggi solidali a Capo Verde per consentire alle persone di visitare i luoghi dove operiamo e portare anche, in questo modo, un po’ di economia alle attività locali.